Negli Stati Uniti programmi tv, palasport e stadi sono da sempre strapieni di stacchetti musicali, effetti sonori, risate preregistrate.
Situation comedy come i Robinson (negli USA The Cosby Show) già negli anni ’80 strabordavano di risatine.
Ascoltando gli episodi in italiano, le voci dei doppiatori che sostituiscono quelle degli attori hanno un volume altissimo, sono come ‘sospese nel vuoto’ della scena. Ma anche con l’audio in presa diretta, da sempre unica scelta del cinema e della tv americana (e non della tradizione italiana), le risatine sono finte e fanno ridere proprio per quello.
Il programma italiano prodotto più all’americana in questo senso è senz’altro lo storico Striscia La Notizia, il che fa pensare che forse oggi il paesaggio sonoro di talk show e programmi tv è un po’ più sobrio rispetto ai programmi di qualche anno fa.
Negli stadi italiani ed europei, anche per “gestire” gli ultras delle curve ed i loro eccessi, da anni ormai il management delle squadre ha scelto di seguire i team americani e proporre quindi musica e suoni prima e dopo gli incontri.
Almeno durante le partite però sono i tifosi ad dover / poter incoraggiare le squadre con le loro urla, se non nell’attimo successivo al goal, quando gli speaker sono ormai protagonisti.
E che succede oggi, con la pandemia di Covid-19?
NFL, la lega del fottball americano, ha ovviamente scelto di aggiungere finto rumore del pubblicoad ogni incontro e celebra il suo lavoro di sound design come solo gli statunitensi sanno fare.
E’ poi molto interessante la doppia ricerca effettuata da Statista a maggio 2021. Si è chiesto ad un campione di spettatori tv se gradissero o meno la presenza di effetti sonori che simulano la presenza del pubblico e la presenza di background music ed effetti musicali durante le partite.
Veniamo al dato più importante: solo il 7% degli intervistati ha dichiarato di ritenere molto importante il ruolo della musica durante le partite in tv. Per gli effetti sonori la percentuale è il 4%.
Non ci sono poi grandi differenze sulle preferenze dichiarate dagli spettatori tra effetti sonori e musica: più o meno il 20% risponde “non so”, più o meno il 25% dice che effetti e musica non fanno differenza.
Ovviamente, come su Soundscapes abbiamo scritto più e più volte, tutte queste ricerche non ci dicono niente sulle reali abitudini di consumo televisivo, ci dicono solo cosa le persone vogliono raccontare.
Sarebbe molto più interessante sapere da Sky quanti spettatori usano l’audio con effetti sonori che simulano la presenza del pubblico e quanti invece, come chi scrive, preferiscono sentire più chiaramente i rumori del campo ed il reale paesaggio sonoro degli stadi deserti.
(Lorenzo Tiezzi)