La trovata del fondatore di WeTransfer, quella di dire di voler regalare 10.000 dollari ad ogni dipendente di SoundCloud per restare “libero e creativo” (la piattaforma di streaming in grave difficoltà dopo tanti anni di “start up”) ha funzionato. In tanti, dopo tanto tempo, hanno scritto di WeTransfer, sistema molto cool ma non poi così comodo per scambiarsi file. La tecnologia cambia e tra iCloud e Dropbox ci voleva una trovata per far parlare di sé. Fa niente che Soundcloud, oltre ad essere in crisi, non paga un euro a chi produce musica e resta un canale per diffondere più o meno illegalmente dj set e mash up & bootleg (etc). Sono stato tra i primi in Italia, forse il primo in assoluto, a scrivere di Soundcloud: la semplicità del player mi colpì, ma lì siamo rimasti…
Cosa c’entra tutto questo con i bar e i locali “chic” che in Italia, ancora oggi, propongono selezioni musicali direttamente da Spotify o Deezer nella loro versione free? C’entra eccome. Ieri pomeriggio, in una assolata domenica estiva, verso l’ora di pranzo, mi sono ritrovato per caso in un locale bresciano, uno dei più vivaci, insieme allo staff di un party itinerante di grande successo. Uno dei ballerini ha detto al dj: “Il tuo lavoro non ci serve a niente, senti qui che bella playlist pop / reggaeton / hip hop? Evvai”.
In effetti il sound era molto, molto piacevole. Molto pop & molto cool. Solo che la selezione musicale era diffusa illegalmente e lo si è sentito chiaramente quando è partita una intersigla / spot che pubblicizzano il servizio a pagamento. Qui ci sono i dettagli legali. Io che sono utente Premium, quegli spot non li sento… ma non posso ugualmente diffondere musica in un locale, perché, come per Sky o Premium, ho pagato per un utilizzo personale / familiare, non pubblico, dei contenuti. Chissà se il gestore del locale, già non in regola col fornitore del servizio, si occupa di pagare SIAE ed SCF.
Il percorso per un utilizzo legale e consapevole della musica negli spazi pubblici è ancora lungo e probabilmente vanno previste anche forme di controllo più stringente, altrimenti il sistema musica rischia di fare la fine di SoundCloud… che resta ‘così cool’, ma (probabilmente) chiude e chiude senza aver pagato un euro a chi produce musica.
(Lorenzo Tiezzi)