Qualche giorno fa Giuliano Balestrieri su Business Insider ha raccontato almeno una parte della infinita telenovela SIAE – Franceschini vs Fedez – Soundreef con una precisione decisamente insolita per i media italiani.
SIAE, quando si approfondisce, non può certo uscirne come un carrozzone inefficiente contro cui il piccolo e valoroso David – Fedez combatte insieme a Soundreef. Le illazioni del rapper sul conflitto di interessi di Franceschini e sua moglie sono tali ed i problemi di SIAE, pur ancora notevoli ancora oggi, non sono certo colpa del suo essere ’monopolista’ e dell’attuale ministro della cultura.
Ad esempio, l’articolo racconta che il “monopolio di fatto” per la raccolta non esiste solo in Italia e Repubblica Ceca, in Europa. “In tutta Europa si assiste a un monopolio di fatto: ‘Solo in questo modo si può garantire l’efficienza del sistema. Non c’è alcuna dimostrazione che la concorrenza porti benefici’ dice Sugar, presidente SIAE e riporta Balestrieri, che racconta anche l’inefficienza dei pluralisti USA, dove la pubblica esecuzione funziona diversamente (…). A ben guardare i fatti l’esclusiva nella raccolta serve al sistema musica, non a SIAE. Come si può pretendere di avere più soldi da Google YouTube o da Spotify se non si rappresenta tanta, tantissima musica?
L’articolo ed il titolo danno però molto spazio alla posizione di Sugar sul ruolo “pubblico” di SIAE. Per statuto essa non può fare utili e deve raccogliere diritti anche per attività ‘marginali’ dal punto di vista economico come il teatro ma molto importanti dal punto di vista culturale.
Non è purtroppo il suo essere ‘senza fini di lucro” a rendere SIAE migliore e più efficiente rispetto a Soundreef, “società privata sostenuta da fondi d’investimento che hanno nella massimizzazione del loro guadagno il principale obiettivo”. Infatti, non c’è assolutamente niente di male a raccogliere diritti facendo anche profitti. Anche SCF, la società che, in Italia, gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, è stata creata per raccogliere il più possibile per i suoi aventi diritto.
Va invece sottolineato che Soundreef, nel disinteresse dei media, si occupa direttamente anche d’altro, ovvero di Instore Music. Anzi, a guardare il suo sito, più che di tutela di repertorio, essa fa: In Store Music, Retail Music e solo dopo si occupa di Music Copyright. Per fortuna dal sito ormai è chiaro che chi utilizza il repertorio Soundreef in uno spazio pubblico non può può mica far ascoltare Vasco Rossi, Beatles, Coldplay (etc), ma deve accontentarsi del ristretto repertorio Soundreef.
(Lorenzo Tiezzi)
Il monopolio Siae serve a tutelare tutti gli autori, anche i più piccoli. Fedez invece fa gli interessi dei fondi speculativi
https://it.businessinsider.com/il-monopolio-siae-serve-a-tutelare-tutti-gli-autori-anche-i-piu-piccoli-fedez-fa-gli-interessi-dei-fondi-speculativi/