Che Essenluga sia una potenza della grande distribuzione in Italia, anzi fino a Roma, è un fatto concreto. Chi si occupa di marketing sa che questa catena ha fatturati incredibili rispetto alle superfici che occupa: un metro di scaffale all’Esselunga fa incassare più che altrove.
Al successo della catena concorre anche la musica che viene diffusa? Ad ascoltare distrattamente, basandosi solo sulla coerenza della playlist, ovvero ciò che viene diffuso, verrebbe da dire di no. Ma è solo un primo giudizio soggettivo, quindi poco importante. Durante una permanenza di poco più di un’ora all’interno di un supermercato a Brescia, ricordo di aver ascoltato il singolo sanremese di Marco Masini, un paio di successi pop e un altro paio di brani ‘dance’ dalle sonorità ‘da discoteca’ forse un po’ in contrasto col resto dell’atmosfera musicale… o forse no. E’ stata appunto una impressione soggettiva. E i fatti musicali dicono che ormai pop e dance appartengono ad un unico genere.
E’ infatti più logico giudicare l’esperienza di shopping ed il paesaggio sonoro complessivamente. Aprendo bene le orecchie, ci si accorge che all’Esselunga, di solito, si sta acusticamente bene. Molto meglio che nel nuovissimo ElNos, centro commerciale appena aperto a Roncadelle (BS). Il motivo è semplice: le superfici dei supermercati non sono immense ed i soffitti non sono altissimi. Infine, gli architetti dei supermarket Esselunga di solito scelgono di essere fuori moda ed osano controsoffitti, strutture che aiutano davvero l’acustica ed il paesaggio sonoro. Travi in acciaio e soffitti vetrati sono bellissimi, ma purtroppo di solito rovinano l’acustica.
All’esperienza complessiva aggiungiamo poi l’aspettativa che se ne ha: all’Esselunga si va “solo” a fare la spesa. E chi gestisce il brand ha capito che trasformare il ‘tempo spesa’ in un sogno ad occhi aperti ed il supermercato in un luogo d’aggregazione d’eccellenza… è controproducente. All’Esselunga si comprano le verdure e poi si va a casa cucinarle.
Certo, qualcosa da migliorare dal punto di vista acustico c’è, eccome se c’è. Gli annunci pubblicitari al pubblico sembrano necessari. Ma quelli dedicati al personale, se effettuati “live” sono diffusi a volumi casuali, spesso doppi o tripli rispetto alla musica. Nel 2017 non dotare il personale di apparecchiature elettroniche personali adatte a ricevere annunci che non diano fastidio a tutti i clienti non pare un’utopia. Stesso discorso per gli annunci audio delle casse in apertura. Dei video monitor disposti strategicamente sopra tutte le casse potrebbero senz’altro svolgere questa funzione.
(Lorenzo Tiezzi)
Foto tratta dal sito Esselunga