Mercato discografico: il vinile resta nicchia, la musica e’ in streaming

“Nello scorso novembre per la prima volta nella storia i guadagni della vendita dei dischi in vinile (in Gran Bretagna) avevano superato quelli della musica digitale”. La scorso gennaio 4 gennaio 2017 Ernesto Assante ha iniziato così un articolo su Repubblica intitolato dedicato alla crescita del vinile in UK. In realtà, ovviamente, si tratta di una svista. Gli incassi non sono certo i guadagni.  Troppo spesso si dimenticano infatti i costi di produzione e distribuzione dei supporti fisici (vinili, cd) e dei risparmi notevoli che il digitale rappresenta per l’industria discografica… Label e major, infatti, da aziende produttrici di supporti musicali che erano, sono ormai quasi  ’solo’ fornitori di contenuti per Deezer, Apple Music e Spotify e chiunque abbia bisogno di musica per sonorizzare ambienti. Ovvero, incassano meno ma hanno meno costi.

Raramente si legge della nuova dimensione ‘ridotta’ della discografia: gli unici costi fissi per chi pubblica musica sono ormai le royalty per gli artisti (che sempre più spesso registrano la loro musica in totale autonomia) e, come sempre, la promozione… con quest’ultima che ha budget sempre più ridotti: i video musicali costano sempre meno e nuovi ‘talenti’ vengono lanciati quasi esclusivamente con programmi tv come X Factor o Amici, ovvero a costo zero.

C’è poi un altro fatto che, a differenza del ‘ritorno al vinile’, quasi mai diventa notizia sui media generalisti e pure su quelli di settore: è che il calo vertiginoso del fatturato globale dell’industria discografica si è ormai arrestato. Il mercato mondiale nel 2001 valeva 27,6 milardi di dollari. Nel 2008, con la pirateria digitale, era sceso a 18.5 miliardi. Dal 2010 fino al 2015 (i dati del 2016 usciranno ad aprile 2017), invece è stabile, intorno ai 15 miliardi di dollari. Sono cresciuti gli incassi derivante dal digitale (streaming o download), da 4.3 a 6.7 miliardi, con un costante calo del supporto fisico (CD, vinile), dal 8.9 miliardi a 5.8.

Tuttavia, la notizia del ‘ritorno al vinile’, non è una totale bufala. Ma questa storia, ripetuta più e più volte perché affascinante e facile da raccontare, non rappresenta la realtà del presente della musica, che è, ovviamente, digitale e in streaming.

“Più di trenta album hanno venduto oltre diecimila copie in vinile, cifra ragguardevole se si pensa che sette anni fa, nel punto più basso della sua storia, il vinile vendeva in totale 200mila copie”, scrive Assante. Non è poco. Le copie di vinili venduti in UK nel 2016 sono state 3 milioni e 200.000.

Ma quali sono i numeri del digitale in UK, non citati nell’articolo ma disponibili nello stesso report di BPI (l’associazione dei discografici britannici) che dà i dati sul vinile? Gli streaming audio nel 2016 sono stati ben 45 miliardi. Senza contare gli stream su YouTube. I dati sull’unica fonte musicale per milioni di ragazzi tra i 10 e 15 anni, la vera base della musica da sempre, infatti dati non sono momento disponibili, andranno sommati.

Senza fare paragoni numerici sconfortanti per i vinilisti, sembra ovvio che il presente della musica non passa per il giradischi. Neppure in discoteca. E’ solo la nicchia dei collezionisti di dischi che si sta allargando parecchio, in questo periodo. I dj usano invece quasi solo file digitali. Il mitico Technics SL 1200 per decenni utilizzato da gran parte dei dj del pianeta, infatti è tornato in una nuova edizione deluxe da 4.000 euro. Con un prezzo così, ovviamente, come ha dichiarato Hiro Morishita di Technics, il target non sono i dj ma i più abbienti amanti della musica su supporto.

(Lorenzo Tiezzi)
Il Report di BPI (l’associazione dell’industria discografica britannica)
https://www.bpi.co.uk/home/bpi-official-uk-recorded-music-market-report-for-2016.aspx

Il Global Music Report di IFPI (l’associazione globale della discografia) raccontato da FIMI (l’associazione della discografia italiana
http://www.fimi.it/dati-mercato/ifpi-global-music-report-2016

L’articolo di Ernesto Assante su Repubblica:  “Vinili record, nel 2016 Bowie e Beyoncé riportano le vendite ai livelli di 25 anni fa”
http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=586ce41f850a1

Un interessante approfondimento sull’industria discografica sul Fatto Quotidiano del gennaio 2017
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/31/lindustria-musicale-il-mercato-e-la-distruzione-creativa/2417506/

Divertente analisi sulla ‘bufala’ del ritorno al vinile
http://www.prismomag.com/bufala-ritorno-vinile/

La riedizione del mitico Technics SL 1200 non è per dj
https://djmag.com/news/technics-says-new-sl-1200-turntables-are-not-marketed-djs