Il tormentone dell’estate italiana… e’ (ovviamente) “karaoke”

I media italiani cercano ancora il tormentone. Quello della canzone che rappresenti in qualche modo per tutti la stagione estiva è un fenomeno tutto italiano. I giornalisti forse lo sanno, ma non lo vogliono scrivere. Nei paesi musicalmente più evoluti del nostro dal punto di vista discografico, i tormentoni, semplicemente, non esistono, perché ci sono tanti mercati, tanti gusti. E probabilmente gli operatori del settore (discografici, media scritti, radio, tv, etc) lavorano sodo, non hanno bisogno di puntare tutto sul “fenomeno del momento”.

Negli USA il rock resiste in certi ambiti, anche il sound “latin” sta vincendo da anni, così come in UK BBC (la nostra RAI!) non propone solo ciò che è banalmente “alternativo / culturalmente evoluto” (e poco fastidioso per la politica. Ci sono radio dedicate alla pop dance, più simili alla nostra Radio m2o che all’idea che abbiamo qui di ‘servizio pubblico musicale’. Ovviamente l’unico possibile tormentone, l’unico che mette insieme le generazioni, è salentino. Ed è “Karaoke” by Boomdabash ed Alessandra Amoroso. Non c’è storia. Vince perché anche se gioca col trash, ma ha una struttura musicale molto ritmica, poco italiana e poco ‘da canzone. Ferragni con Pantene e Baby K, J-Ax per Aperol (…) e tutti gli altri hanno irrimediabilmente perso, forse facendo troppo marketing e poca musica.

Il brano italiano più bello in ambito pop è probabilmente “Dorado” di Mahmood, Sfera Ebbasta, Feid. Ritmo, classe ed efficacia per un prodotto sonoro che non punta solo ai grandi numeri ma, almeno un po’, a ciò che è sofisticato.

Perde anche Fedez, che ha riproposto in modo non certo pessimo un classico di Robert Miles. “Bimbi per strada” segna comunque un buon successo per chi con l’album precedente aveva segnato risultati davvero pessimi.

(Lorenzo Tiezzi)