Big Littles Lies: la magia di una colonna sonora perfetta

 Non sono un appassionato di serie tv. Preferisco di gran lunga il buon vecchio cinema. Tuttavia, qualche volta, anche io rimango piacevolmente vittima delle serie del momento, anche per motivi familiari. Mia moglie qualche sera fa stava guardando non so più quale episodio di Big Little Lies e non ho potuto fare a meno di notare una colonna sonora eccezionale, solo in parte raccontata da alcune playlist su Spotify.

Una sigla che dà emozione: “Cold Little Heart” di Michael Kiwanuka

Partiamo dalla sigla, che è la bellissima “Cold Little Heart” di Michael Kiwanuka. C’è la versione radio, che più o meno abbiamo ascoltato tutti nella versione radio. Su Spotify c’è anche una versione “suite” di oltre 10 minuti che semplicemente mette i brividi a chi ama il soul d’annata e pure quello contemporaneo.

Musica interna e musica stile “videoclip”… e lo spettatore si emoziona

Sia chiaro, Big Little Lies non è una serie innovativa. La sigla, a livello visivo, riprende True Detective. E anche la colonna sonora, più che splendida in sé, è perfetta per dare corpo, intensità, ritmo ed espressività alle scene.

Ad esempio, in molte scene la musica è interna. Ovvero il suono delle canzoni è spesso dannatamente sporco, ripreso dagli stessi microfoni che, ovviamente, come in tutta la storia multimediale statunitense è in presa diretta, riprendono pure le voci degli attori, anzi qui delle attrici. Tra Zoe Kraviz, Nicole Kidman e ovviamente Mary Streep  e le altre è una gara vera chi riesce ad essere più credibile. Difficile dire chi vinca. Nonostante un po’ troppi riferimenti al sesso, l’idea di godersi un piccolo capolavoro c’è, eccome.

Per questo quando  la musica arriva potente, ad alto volume, in “stile videoclip” l’effetto wow sembra quasi ovvio e invece è frutto di un lavoro durissimo di regista e sceneggiatori. Uno degli episodi culmina con una scena familiare, in uno scenario idilliaco. Papà, mamma e figli stanno insieme in un momento importante (non dico di più: no spoiler!).

La musica non è in sottofondo ma è il cuore della scena. Ed è una versione lenta e country  di “Have you ever seen the rain” di Willie e Paula  Nelson. La notissima versione dei Creedence Creedwater Revival ha un andamento allegro, a tratti fin troppo. Qui invece il ritmo è intenso, perfetto, di quelli che non si dimenticano. Il testo del brano non parla direttamente d’amore, ma interpretato da un uomo e una donna di una certa età rappresenta alla perfezione le difficoltà della vita, che va avanti con pioggia e sole.

“Have you ever seen the rain”, il loop e la cover perfetti

C’è un dettaglio che quasi mi ha dato fastidio ascoltando finalmente “Have you ever seen the rain” su Spotify. Gli autori di Big Little Lies hanno utilizzato le prime battute del brano a lungo, in un lungo “loop” che nella canzone non c’è. Hanno fatto benissimo: le tre note di arpeggio di chitarra che nella canzone si ripetono solo due volte sono invece un riff potente almeno quanto l’armonia delle voci e l’intera canzone.

(Lorenzo Tiezzi)