Cover e remix anni ’80 rovinano gli hamburger

Quanto conta la business music quando vai al fast food? E’ difficile dare una percentuale precisa, ma siccome le catene solitamente curano ogni dettaglio del loro business con cura, sono questioni che raramente vengono poste.

Mi è invece, purtroppo, capitato più volte di cenare più volte negli ultimi mesi in uno spazio di una catena importante nella periferia di Firenze e dover subire una colonna sonora davvero inascoltabile. Per lunghi minuti, quelli di permanenza all’interno di questo ristorante, ho dovuto subire solo & soltanto classici anni ’80 in versioni cover o remix. Se ascoltare solo Duran Duran o Eurythmics sarebbe stato strano e fuori luogo, visto che il target di un fast food è ovviamente giovanile, proporre solo versioni remix o cover insulse è semplicemente follia.

In realtà questa strana programmazione musicale non deriva da scelta precise. E’ quella di una radio fm fiorentina, emittente che per fortuna nella fascia oraria serale, quella più importante per un fast food, non propone spazi pubblicitari. Viene da chiedersi come mai una catena così importante faccia scelte musicali così strambe.

Chi trasmette una radio FM in uno spazio pubblico paga ovviamente sia SIAE sia SCF, per cui l’unico costo ‘risparmiato’ è quello per un vero music provider. Ma se la musica diventa solo un costo da tagliare, si può anche scegliere di non proporne. Nel caso specifico, chi mangia hamburger in questo ristorante fiorentino, sarebbe senz’altro più sereno.

(LT)