Spotify: 83 milioni di utenti paganti… e 563 milioni di perdite

Spotify ha oggi, a fine luglio 2018, circa 83 milioni di abbonati paganti, ben 8 milioni in più di tre mesi fa. Nel semestre gennaio – giugno 2018 l’azienda guidata ha guadagnato circa 2 milioni di abbonati al mese. Sono dati ufficiali dichiarati da questa azienda specializzata in streaming musicale. Il principale competitor di Spotify, Apple Music, a fine giugno dovrebbe invece avere circa 44 milioni di abbonati paganti (esclusi quindi quelli in prova, dati Music Business Worldwide), ovvero circa 39 milioni di meno di di Spotify. Se poi si mettono insieme gli utenti Premium (paganti) e quelli che invece non pagano (e si beccano la pubblicità), a giugno 2018 sono stati ben 180 milioni, contro i 173 di fine marzo.

Cosa torna indietro all’industria musicale, anzi alle case discografiche, di tutta questa musica che gira intorno grazie a Spotify, che ovviamente dell’industria musicale fa parte a pieno titolo come distributore, anzi come distributore leader di mercato? Difficile dirlo, visto che i dati non sono stati comunicati. Senz’altro le major hanno incassato non poco in diritti e soprattutto hanno guadagnato moltissimo dopo l’entrata in borsa di Spotify rivendendo le azioni di questa compagnia. Sony ha dovuto addirittura annunciare che ripartirà parte dei proventi con gli artisti. Nel secondo trimestre del 2018 (aprile maggio e giugno) Spotify ha incassato qualcosa come 1.273 milioni di euro, ma resta in rosso ancora dal punto di vista economico. Anzi, il rosso è aumentato. Negli ultimi sei mesi le perdite sono state di 563 milioni di euro, in quelli precedenti ‘solo’ 361. Sembra che la quotazione in borsa non abbia giovato più di tanto alla compagnia, il cui futuro, comunque sembra, nel lungo periodo, roseo. Sempre che non succeda qualcosa nel breve. Forbes, che non è la Bibbia ma qualcosa conta, prevede il pareggio entro il 2020.

https://www.forbes.com/sites/greatspeculations/2018/04/04/when-will-spotify-break-even/#6e200ba44df7

(LT)