La musica (natalizia e non) nei negozi deve piacere soprattutto a chi ci lavora…

Oggi lunedì 18 dicembre 2017 come sempre, mentre lavoro, sto ascoltando Radio Deejay e l’ora che va da mezzogiorno alle una con Fede e la Mari si sta rivelando perfetta per chi si occupa di musica e branding.

Come spesso si fa alla radio quando si è a corto di corto di idee, gli speaker stanno commentando un articolo uscito oggi su un quotidiano online. I due speaker, facendo il classico riassunto superficiale che fa ogni bravo speaker. Stanno dicendo che spesso il volume della musica nei negozi è troppo alto e che la musica dà fastidio a chi acquista… soprattutto a Natale.

Questo accade perché i gestori del retail italiano starebbero seguendo uno studio citato in un breve, brevissimo articolo pubblicato appunto da La Stampa online: “Uno studio dell’Università di Washington ha dimostrato che le melodie del Natale sono in grado di alterare alcuni nostri giudizi sui prodotti, facendoli sembrare più indicati per un regalo da piazzare sotto l’albero”. Etc.

Ovviamente, in radio si estremizza per far sorridere chi ascolta: a parte rarissimi casi, non ho mai ascoltato musica ‘troppo alta’ in negozio (la scelta di Abercrombie & Fitch ha fatto scuola, ma è appunto una scelta, non un errore).

Sabato scorso all’Esselunga a Brescia ho fatto una ‘spesona lunga’ ascoltando ottima musica, secondo i consigli degli esperti citati da La Stampa: la scaletta ‘in sottofondo’ prevedeva un brano natalizio di qualità ed un brano pop rock. O forse un brano natalizio e due non natalizi, non ricordo. Ricordo di aver ascoltato un bellissimo brano di Brian Adams d’annata, pensando che Linus è riuscito a rovinare molta della musica di Deejay con la sua avversione alle chitarre… Unico fastidio: gli annunci per il personale diffusi, chissà perché, sull’impianto audio in tutto il negozio.  Strano, perché dotare il personale di strumenti elettronici per ricevere annunci si vede che è considerato costerebbe pochissimo e probabilmente servirebbe meglio allo scopo.

E’ stata un’ora molto utile, quella che sto passando su Deejay: una ragazza che lavora in una catena di articoli per il Fai da te ha scritto un messaggio dicendo che non ne può più dei brani natalizi non originali che è costretta ad ascoltare pur di far “risparmiare” i titolari del luogo in cui lavora. La playlist natalizia è un tormento, continua la ragazza: si ripete ogni due ore ed il personale del punto vendita non ne può più.

Quest’ultimo caso, decisamente emblematico, non è un’estremizzazione radiofonica. E infatti arriva da un messaggio, non è farina del sacco degli speaker. Chi sceglie di utilizzare musica non originale con playlist ripetute in negozio sappia che tormenta soprattutto i suoi collaboratori.

(LT)