SIAE: lo spettacolo nel 2016 cresce, le disco no

I recenti dati SIAE raccontano un’industria italiano dello spettacolo che finalmente esce dalla crisi, almeno nel primo semestre 2016. E’ quasi tutto in crescita: il numero di spettacoli (+3,81%), gli ingressi (+7,30%), la spesa al botteghino (+8,76%), spesa del pubblico (+5,06%) e pure il volume d’affari (+1,64%). E’ il teatro a crescere di più (17,03%), ma pure cinema (14,88%) e dai concerti (5,18%) vanno senz’altro bene. L’unico settore ad essere in calo, sia pure non verticale, è quello delle discoteche, che calano dello 0,36%. I concertini, invece, ovvero le performance (dj set, concerti) che prendono vita in spazi come bar, ristoranti, discobar, pub (etc) sono in leggera crescita e  raddoppiano il prezzo medio d’ingresso (da 5 a 10 euro circa)

Anche se troppi, anche tra gli addetti ai lavori tendono a dimenticarlo, non è una crisi da poco, quella delle disco. Infatti, se aggregato con i concertini, questo settore dello spettacolo rappresenta per SIAE ben il 21,6% degli incassi, più o meno quanti il cinema. La differenza non da poco per il sistema Italia è che il cinema, come il teatro (10,3%) e le mostre (15,8%), sono fortemente finanziato dallo stato o dagli enti locali. Chi invece gestisce locali invece viene considerato un mero utilizzatore e paga non poco per tasse e diritti musicali, proprio come chi gestisce catene di negozi ed usa musica per sonorizzare gli ambienti.

Tra i campioni di incassi musicali, Vasco Rossi vince per quel che riguarda il rock, mentre “Notre Dame de Paris”, scritto da Luc Plamondon e Riccardo Cocciante un musical, è l’opera teatrale più vista. Per quel che riguarda la lirica, La Scala di Milano viene battuta, per quel che riguarda gli incassi, da “La Traviata” di Verdi messa in scena dal Teatro La Fenice di Venezia.

(Lorenzo Tiezzi)