Passata la sbornia che per qualche giorno ha trasformato Clubhouse nel social media del momento, subito pronto a rivaleggiare con tutti gli altri (Facebook, Instagram, Twitter, etc) grazie a quel geniaccio malefico di Elon Musk, è molto interessante riflettere sul tema audio.
Lo ha fatto Hanna Kahlert su Midia Research in un articoli in inglese intitolato: “Clubhouse e l’evoluzione dell’audio nel prossimo futuro” che potete leggere qui.
La riflessione di Kahlert però parte male, ovvero dal valore commerciale di Clubhouse. Dopo tutto il baccano mediatico, oggi varrebbe 4 miliardi di dollari. In realtà Kahlert scrive un miliardo, ma oggi, mentre scriviamo c’è chi scrive 4 e domani potrebbero essere 5 o 0,5.
Se c’è una cosa che abbamo capito in questi anni di boom e ritorni tecnologici è che il valore commerciale di un social o di una app non significa affatto che quel social o quella app abbiamo un presente o un futuro.
Il ragionamento poi però scorre più sottile e racconta almeno in parte le specificità di Clubhouse, ovvero il fatto che è solo audio e che nasce in Silicon Valley come App molto specifica… e che invece il boom è stato assoluto. Ci sono le stanze, non si può registrare ciò che viene diffuso su Clubhouse, etc.
L’articolo, pur interessante, non cita Elon Musk e il fatto che sia stato lui a lanciare questa App, in periodo di pandemia, quando molti nel mondo non aspettavano altro che passare altro tempo sul proprio telefonino Apple, il più cool… perché Clubhouse, ricordiamolo, non esiste per Android… e pure questo ‘dettaglio’, nell’articolo non c’è.
Quale sarà il futuro di Clubhouse, il futuro reale, non finanziario? Diventerà un social, pur specifico, ma usato, come Telegram, o Pinterest? Difficile dirlo.
Senz’altro, per provare a capirlo, a fare ipotesi, è sempre bene ricordare ciò che brevemente (ma non senza impiegare un po’ di tempo, perché la brevità è nell’esposizione, non nel pensiero e nella ricerca) ha portato il successo di questo nuovo social.
E’ stato soprattutto Elon Musk a far decollare Clubhouse ed è stata la pandemia ad amplificare il successo di questo ‘lancio’ Prima del 21 febbraio in pochi sapevano cosa fosse. Vedremo se con il declino della pandemia e l’interesse di Musk per altro questo social continuerà ad essere utilizzato da molti… e non solo oggetto di tanti, spesso interessanti, articoli sui media, ad esempio questo su Ansa.it