Come sa chi ha la sfortuna di dovermi sopportare, corro e cammino spesso con grande piacere in ambiente naturale. Ovvero, abbastanza lontano, anzi il più lontano possibile da città, rumori, automobili, treni, traffico (etc).
Per questo so che la natura non è mai del tutto silenziosa. In alta montagna, d’estate, spesso il paesaggio sonoro è dominato dall’acqua di un torrente che scorre dove la neve si scioglie. Il rumore è spesso persistente, non sempre piacevole.
Chi frequenta ambienti ‘selvaggi’ solo qualche volta, sa che l’assenza di rumori ‘umani’ non è del tutto piacevole. Anzi, è del tutto naturale sentirsi spaesati non solo quando non si vede un edificio umano all’orizzonte ma quando non si sente altro che acqua, animali, frusciare di piante. C’è bisogno di abituarsi ad un paesaggio sonoro del tutto diverso.
Soprattutto di notte, quando gran parte degli animali dorme e non c’è il benché minimo pericolo, sentire il “silenzio” (rumoroso) di un bosco in Italia è piacevole solo con un po’ di abitudine, anche per chi cerca ciò che cercano certi frati (Beata solitudo, sola beatitudo, sta scritto in diversi conventi).
Per chi ama la natura e pure per tutti gli altri, il lavoro del musicista e “bio acustico” Bernie Krause non può che essere interessante. Come scrive la Fondazione Cartier, che nel 2016 gli ha commissionato l’installazione sonora “The Great Animal Orchestra” (oggi purtroppo non accessibile al pubblico), Krause in 40 anni di lavoro ha registrato oltre 5.000 ore di suoni di quasi 15.000 specie di animali diverse in ambiente naturale.
Come scrive lo stesso Krause, l’installazione non è più musicale, ovvero artistica e “finta” che un semplice documentario sonoro sul suono degli animali. E’ piacevole, è emozionante… ma non è ciò che sentiamo in mezzo a un’oceano se ci troviamo per caso vicino a una balena.
Fondazione Cartier e Krause hanno pubblicato su YouTube anche la registrazione di oltre un’ora di una notte nella foresta amazzonica nel 1990. La notte è tutt’altro che silenziosa. E chissà se oggi, dopo trent’anni, lo stesso luogo è ancora così pieno di rumori di tante specie animali diverse.
Lorenzo Tiezzi