Sanremo 2020: poca musica e poca qualità musicale. Ma il festival suona sempre meglio

Sanremo 2020 a livello televisivo è stato un grande, anzi un grandissimo successo televisivo. Sia chiaro, solo dieci anni fa il festival era guardato da milioni di spettatori in più. La RAI è però riuscita nell’intento non facile di ingigantire i buoni risultati allungando il programma e quindi lo share. Infatti in seconda e terza serata le reti principali ed i programmi più seguiti totalizzano sempre una maggiore quantità di share.

Al di là dello share e dei reali spettatori tv, il successo dell’evento è stato notevole proprio per il brand RAI, visto che tra Bugo, Morgan e le tutine di Achille Lauro, davvero il festival e quindi Mamma RAI sono tornati sulla bocca di tutti. Decisamente efficace anche, finalmente, unire la piazza esterna all’Ariston (con un evento sponsorizzato da Ferrero) e il festival televisivo in teatro.

I motivi di tutto questo parlare della kermesse, purtroppo, non sono stati senz’altro musicali. Di musica si è parlato pochissimo, anche perché pochissimo c’è stato da ascoltare. Sanremo 2020 ha avuto grande successo perché come X Factor o Italia’s Got Talent è diventato un programma di parole, talenti e e show con qualche canzone, non un programma musicale.

Inoltre, purtroppo, il livello musicale delle canzoni è stato piuttosto basso. L’apice della mediocrità va senz’altro alla Nuove Proposte, che di nuovo hanno avuto davvero poco.

Diodato è poi un buon interprete della classica melodia italiana, ma uno in confronto al quale Tommaso Paradiso diventa un rivoluzionario. Achille Lauro cita palesemente armonie e sonorità anni ’80 / ’90 mescolando rock e pop: la sua “Me ne frego” suona un po’ come il Vasco di “Cosa succede in città” (1985) e le armonie dei suoi singoli si assomigliano tutte. Tra i brani più riusciti, al di là dell’interpretazione, c’è “Andromeda” di Elodie, un brano pop dance che sembra scritto e prodotto dal David Guetta di “I Gotta Feeling” (brano dei Black Eyed Peas, 2009) e pure “Musica (e il resto scompare)” di Elettra Lamborghini, una canzone urban pop che resta in testa e ha un testo immediato e divertente.

Se Sanremo è stato soprattutto parole, polemiche e qualche canzone non eccelsa, il livello sonoro dello show è stato decisamente alto. Problemi tecnici sul palco se ne sono visti e sentiti pochi e se le performance vocali sono state spesso mediocri, non è certo stata colpa dell’apparato tecnologico, che è all’altezza dei più grandi show internazionali. Certo, la voce dei cantanti si sente sempre un po’ troppo rispetto alla musica e al suono di un’orchestra eccellente… ma è una scelta artistica e tradizionale per l’industria dello show biz italiano. Anche la regia video è, infine, sembrata dinamica e divertente.

(Lorenzo Tiezzi)