Secondo Motherboard, una testata dedicata alla tecnologia che fa parte dell’universo Vice, un media che mescola in modo spesso divertente serio e faceto, la pirateria online sarebbe in decisa ascesa non per la musica ma per le serie tv.
Netflix è decisamente il player leader di mercato in questo settore, come immagine, quantità e qualità della proposta, ma siccome chi ama le serie poi le vuol vedere tutte quante, siti illegali come Bit Torrent sarebbero in decisa ascesa.
Va detto, sia chiaro, che in un paese come l’Italia, che non è l’avanguardia ma neppure la retroguardia tecnologica nel mondo, la tv online on demand è ancora un settore di nicchia. C’è il satellite (Sky), c’è il digitale terrestre gratuito, c’è YouTube per vedere qualcosa velocemente… e certo, c’è anche qualche appassionato che non vuol aspettare il momento giusto per godersi una serie di nicchia e clicca su un sito illegale. I reali problemi di chi vuol vedersi per le partite in streaming con DAZN senz’altro non aiutano, oggi, il settore del video on demand.
La frammentazione dell’offerta, per fortuna, per ora non riguarda il settore musicale e per questo la pirateria sembra essere in calo a livello globale. I diversi operatori dello streaming audio (Spotify, Apple, etc) si differenziano per servizi e qualità, ma non per il repertorio. Inoltre chi proprio non riesce a pagare, trova più o meno tutto su Spotify Free e su YouTube.
Se però anche l’industria musicale iniziasse a dividere il proprio repertorio nelle varie piattaforme, il pericolo pirateria sarebbe dietro l’angolo. La musica è un bisogno primario per chi sta crescendo. La musica, a differenza delle serie tv, è arte e interessa soprattutto i giovanissimi. Capo Plaza è considerato arte come Picasso da chi lo ascolta, perché sa raccontare la sua vita. Una serie tv è soprattutto un’alternativa alla tv di cattiva qualità o al cinema.
Dopo decenni di errori, con un po’ di fortuna ed operatori diversi dalle solite major (che tra l’altro stanno perdendo sempre più quote di mercato), l’industria musicale sta pian piano risorgendo. Se alzassero troppo la testa dividendo il repertorio la fine questa volta sarebbe probabilmente sicura e probabilmente veloce.
(Lorenzo Tiezzi)