Alexa, come Siri di Apple e Assistente Google (…), è un servizio vocale creato da Amazon in cloud che diventa ogni giorno sempre più intelligente: risponde alle domande, riproduce la musica, controlla luci e termostati compatibili, fornisce i risultati sportivi, le notizie (tra i partner italiani c’è Radio 24), controlla dispositivi compatibili (luci, macchina del caffè) e molto altro.
È possibile mettere Alexa in ogni stanza della casa, con speaker intelligenti Echo di diverso tipo. Amazon sta lanciando questi nuovi dispositivi in Italia proprio in questo periodo. I prezzi sono invitanti: Amazon Echo, Echo Plus ed Echo Dot arrivano per i clienti di Amazon.it a partire da soli 59,99€. C’è pure Echo Spot, speaker con schermo attraverso cui Alexa può mostrare le notizie, meteo, le immagini fornite da una videocamera per la casa intelligente, effettuare videochiamate tramite l’App Alexa, ed altro a 129,99€. Il nuovo Echo Sub invece aggiunge frequenza basse ai dispositivi Echo compatibili (anch’esso 129,99€)…
I prezzi di Echo sono buoni, ma il sottoscritto si è appena comprato un Newton proprio su Amazon. E’ uno speaker Alexa più o meno analogo costruito da Majority (ma pure con radio DAB ed FM) a soli 42 euro. La qualità audio di questo ‘cubotto’ è dignitosa e l’aspetto, più tradizionale rispetto ad Echo, comunque piacevole.
Non sono ancora riuscito a connettere però il mio nuovo dispositivo Majority con la rete wireless di casa. Infatti, con un processo abbastanza cervellotico, questi dispositivi, pur pensati per essere gestiti in autonomia, vanno connessi prima allo smartphone tramite App dedicata e poi alla rete… saranno pure dispositivi intelligenti, ma sono ancora oggi piuttosto complicati per l’utente medio. Ho comprato il mio nuovo speaker Majority per poter alternare l’ascolto di radio DAB (purtroppo l’FM non si sente bene in tutta la casa) e Spotify Connect. Vedrò se utilizzerò pure la mia voce per interagire con questa macchina.
La speranza è che, soprattutto tramite Spotify Premium o altri servizi analoghi, l’ascolto di musica con buona qualità possa diffondersi anche nelle case italiane, in ogni stanza. Dalla scomparsa dei mitici Hi Fi anni ’80, la musica si è sempre sentita peggio, se non in cuffia. La speranza è che il futuro sia più piacevole, dal punto di vista del paesaggio sonoro casalingo. Se resteremo però sempre & per sempre legati alle casse dei nostri smartphone ogni progresso sonoro resterà un’utopia.
(Lorenzo Tiezzi)