Bloom: Open Space by Eno & Microsoft… Chiunque può davvero davvero diventare un musicista / improvvisatore?

Brian Eno è senz’altro un genio, uno a cui ogni definizione va senz’altro stretta. Microsoft, che ha prodotto (ovvero finanziato) una sua recente opera multimediale dice che è musicista, produttore, visual artist e pensatore. In poche righe si poteva dire che è stato il primo a creare ambient music e ha dato un contributo notevole al successo di Roxy Music, Talking Heads e David Bowie, U2, Coldplay.

Insieme al fido Peter Chilvers, Eno ha creato Bloom: Open Space, una installazione audio visiva “generativa” utilizzando, Microsoft Microsoft HoloLens, una app che mescola ambiente reale e realtà virtuale. L’installazione ha preso vita per soli cinque giorni ad Amsterdam qualche mese fa, ma un’idea si può avere godendosi online foto, video e racconti curati da Microsoft, che ovviamente nel diffondere quanto ha supportato non ha badato a spese.

“La tecnologia ci fa fare cose che non avevamo neppure mai sognato di cose”, spiega in un bel video Eno. “Per me è la prima esperienza con la realtà aumentata, che permette di trasformare il modo in cui vediamo le cose”. Più concretamente, con i loro bei visori addosso, il pubblico / artista, tocca delle gocce sonore, che “esplodono” dando luogo a suoni e quindi ad una sorta improvvisazione collettiva… in realtà molto poco improvvisata e molto creata prima da Chilvers & Eno.

Infatti, se io tocco una goccia sonora, chi decide che nota viene fuori? Viene fuori un do o un do diesis? Lo decide per forza l’artista che ha curato l’installazione, altrimenti invece che ‘musica’ (insieme organizzato di suoni) verrebbe fuori solo una cacofonia. Se io tocco ‘forte’, la nota uscirà probabilmente forte, ma sarà una nota grave o una nota acuta? E soprattutto, su che scala sarà ‘creata’ questa successione di note che creerà una melodia? Il pubblico, più che a creare, si divertirà a recitare una piccola parte datagli dall’artista e gli sembrerà di suonare in una orchestra, improvvisando. Sarà però solo una sensazione. Perché in realtà farà poco più di che ciò che fa con un telecomando in mano quando usa la tv.

L’approccio di Eno in questa installazione alla realtà aumentata musicale è decisamente ambient, perché evidentemente questo è il suo gusto. Anche un genio ha i suoi gusti. Difficile sorprendersi, purtroppo. Grazie al sequencer ed al pc, gran parte della musica oggi è ‘virtuale’, ovvero il musicista oggi lavora più con il suono ed il percepito che la teoria e la tecnica strumentale. La strada intrapresa da Eno & Microsoft è piacevole. Ma ci vuol ben altro per trasformare chiunque in un musicista improvvisatore.

(Lorenzo Tiezzi)

http://bloomopenspace.com

 

http://bloomopenspace.com

foto tratta da:
https://www.microsoft.com/inculture/musicxtech/bloom-open-space/