Pitchfork, una delle poche testate musicali online davvero di riferimento nel mondo (è da poco entrata a far parte dell’universo Condé Nast) ha recentemente pubblicato un lungo articolo sulla musicoterapia. L’autore, Jayson Greene, ha fatto un lungo excursus molto personale sul tema, partendo dai bambini ospitati nei reparti di terapia neonatale.
La parte più tecnica e più interessante è quella iniziale. Come dice giustamente Vaskas Churba, musico terapeuta del Neonatal Intensive Care Unit (NICU) del Mount Sinai hospital di New York, i bimbi durante la gravidanza sentono soprattutto un suono: il battito del cuore della loro mamma. Se vengono al mondo troppo presto, la mancanza del suono che è sinonimo di vita può da sola causare ansia. Se invece in qualche modo si riesce a riprodurre il giusto modo di ascoltare il battito come “dentro la pancia della mamma”, non tramite casse standard ma tecnologie diverse… è provato, il bambino…
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