Musica e tecnologia: Apple si compra Shazam e Spotify si lega al colosso cinese Tencent Music

Le app musicali restano centrali per i grandi player tecnologici. Sembra ormai certo l’acquisto da parte di Apple di Shazam per 400 milioni di dollari, una cifra lontana dal picco di valutazione di qualche mese fa ma comunque importante. In effetti Shazam, con la sua semplicità, resta una App insuperata per efficienza. E’ semplicemente insostituibile ed è molto più importante per capire la notorietà di brani underground delle download chart di siti ormai di nicchia come Beatport o di qualsiasi classifica musicale di gradimento. Ad esempio, dando un’occhiata a Shazam ogni sabato notte si capisce che “Devils” del pugliese GZL, uscita su Petra Beat Records a marzo 2017, viene ancora suonata e piace in tante discoteche: le ricerche sulla App infatti aumentano vorticosamente proprio in quell’orario. Il problema di Shazam è il suo business model, che, come nota, Midia Research è inesistente, visto che questa realtà, fattura 0,01 dollari per ogni stream generato da una ricerca.

Sembra poi confermato che la svedese Spotify si legherà al colosso cinese Tencent Music. Le aziende, sembra, compreranno ognuna il 10% dell’altra. Per Spotify sarebbe una gran bella notizia, visto che in questo modo potrebbe iniziare ad operare in Cina, uno dei 61 paesi del mondo in cui ad oggi ancora non opera. Sembra strano, a dire il vero, che da questa operazione Spotify non monetizzi pure un po’. Infatti, a differenza di Apple, che è in continua ricerca di business da comprare per non pagare tasse, Spotify di utili non ne sta producendo. Secondo alcune voci, l’azienda svedese starebbe per entrare in borsa non per incassare ma per permettere ad alcuni soci di vendere azioni.

Chi vivrà vedrà? Forse no. E’ certo che nel 2017 un business miliardario che produce perdite (sia pure in calo) non può durare in eterno. Chi lavora con la musica deve sperare che Spotify non faccia la fine di Shazam.