Con quale tipo di musica si impara e si lavora meglio?

 

Tra le diverse piattaforme social, Medium è davvero piacevole per leggere anche a lungo idee e pensieri di chi ama scrivere su diversi argomenti in giro per il mondo e soprattutto negli USA. Le parole sono le uniche e sole protagoniste, su questo sito e leggerle rilassa, un po’ come capita quando si ascolta un brano su Soundcloud, piattaforma dedicata all’audio che deve gran parte del suo successo alla pulizia grafica ed alla facilità con cui si avanza da un punto all’altro del brano cliccando sulla sua forma d’onda. Infatti, quando si tratta di musica, parole e tecnologia, sono i dettagli più insignificanti a fare la differenza. Qualche giorno fa Kayla Minguez ha scritto proprio su Medium un lungo interessante articolo che mette in fila i risultati di diversi studi medici e psicologici su come musica e suoni influenzino il funzionamento del nostro cervello quando siamo al lavoro. Come sappiamo in fondo già tutti, lavorare con la giusta musica in sottofondo aiuta, il problema è trovare sonorità giuste, che aiutino a rilassare la mente senza distrarla. Tra i vari studi citati uno dei più interessanti è forse “The effect of music listening on work performance“, disponibile qui in forma integrale. Riassumendo, nel 2005 un gruppo di 56 sviluppatori software canadesi è stato sottoposto a diverse fonti sonore ed il risultato sembra essere che musica elettronica strumentale dal ritmo non invasivo sembra essere il tipo di sonorità migliore come sottofondo. Come dicevamo però, in questi studi e soprattutto in ambito musicale, più che il semplice risultato, contano i dettagli ed il processo con cui si sono ottenuti.

Photo by Crew and Farrel Nobel