La musica giusta rilassa… anche in uno spa – hotel ‘d’epoca’

Ho passato qualche ora molto piacevole in un hotel cinque stelle in una località termale. La struttura in cui ho oziato ha qualche anno di troppo, l’età media degli ospiti non era certo giovanissima (anche se non mancavano le famiglie), ma io, 45enne convinto di essere un’atleta quasi professionista e che ha un’idea di sé tipica del trentenne rampante, mi sono trovato molto bene. Ad esempio, la musica che ho potuto ascoltare, a volume bassissimo ma percepibile, era adatta allo scopo, ovvero al relax. Nella sala panoramica che ospita la piscina interna con acqua termale ho ascoltato a bassissimo ma percepibile volume note di pianoforte suonate, credo, da Ludovico Einaudi. Niente chill out di plastica: uno strumento vero, il pianoforte, a volume quasi impercettibile. Attenti che, pur a volume bassissimo, le frequenze c’erano tutte, bassi compresi. Evidentemente l’impianto di diffusione e la disposizione delle casse acustiche sono entrambi stati progetti da professionisti. In quel quasi dell’espressione quasi impercettibile, riassumendo, c’è un mondo, ovviamente di relax. All’esterno, la stessa musica, non si sentiva affatto… ma non si sentivano neppure auto di passaggio, per cui niente disturbava l’atmosfera ovattata del resort.

Durante la cena non ho fatto caso alla musica, forse per via delle tante persone in sala e la simpatia dei camerieri: tuttavia, nonostante le grandi dimensioni degli ambienti, grazie alla presenza di legno e controsoffitti ‘di una volta’, il paesaggio sonoro dell’hotel è comunque molto piacevole. Piacerebbe che i giovani architetti / designer ripartissero da qui, dal comfort che questo tipo di ambienti sa generare, prima di partire per la tangente con le loro ‘idee’.

A colazione, nella stessa sala, sempre a volume bassissimo, un po’ di musica l’ho sentita, forse perché la sala era meno affollata. In questo caso ho ascoltato lounge / chill out di buona qualità, ovviamente strumentale.

(Lorenzo Tiezzi)